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POESIA – Riccardo Cocciante

C’ è una passione che pochi di voi sanno che è una parte essenziale della mia vita…la poesia.

Mi piace leggerla, mi piace scriverla, mi piace riuscire a scorgerla nel mondo ogni volta che posso. E’ poesia una coppia di anziani mano nella mano, è poesia il primo  sguardo tra anime gemelle, è poesia una nonna che racconta ai nipoti le epiche gesta della sua vita, è poesia un sorriso dovuto a un pensiero gioioso, è poesia perdersi nel tramonto sul mare o nella vista della vallata dalla cima di una montagna, è poesia la neve, è poesia l’amicizia vera, è poesia una notte stellata in cui la luna sembra sorriderti, è poesia  sentirsi così vivi e così fortunati di esserlo.

E la cosa strana è questo amore è nato proprio quando ero alle elementari. Mi ricorderò sempre “Arrivederci, fratello mare”, di Nazim Hikmet ..la maestra ce l’aveva fatta leggere a settembre, appena tornati dalle vacanze estive e ricordo di aver pensato che era proprio quello che io avrei voluto dire al mare quando, nel viaggio di ritorno a Milano, ero giunta a quel punto sulla strada in cui, improvvisamente, non riesci più a scorgere il mare e sai che dovrai aspettare ancora un anno prima di poter riveder il sua frizzante volto o di poter ascoltare il suo energico ruggito. Adesso, mi viene spontaneo, ogni volta che vado a salutare il mare prima di intraprendere il viaggio di ritorno, pensare…

“Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti,
arrivederci fratello mare!
Mi porto un po’ della tua ghiaia,
un po’ del tuo sale azzurro,
un po’ della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.

Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare…
eccoci con un po’ più di speranza
eccoci con un po’ più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti…
arrivederci fratello mare!”

 

La poesia per me è spontaneità (un tratto che molti, nel bene  e nel male, dicono che contraddistingue anche il mio carattere..), è una carezza di brezza fresca e pulita, è musica suonata dal cuore della gente, è gratuita creatività, è la libertà delle parole, è l’immenso rubato a un tramonto e consegnato all’eternità.  Quando scrivo o penso versi poetici, mi sento pura, in pace con me stessa e il mondo, mi sento innalzata verso l’alto dalle ali invisibili della fantasia. Non riuscirei mai a scrivere una poesia su comando..secondo me una poesia è tale solo se nasce dall’ispirazione di un momento…perché in quel momento significa che una scheggia di realtà ti ha trafitto e ha scritto qualcosa sulla tua anima, e tu cerchi di mettere su carta quell’attimo, quelle emozioni. Ed è per questo motivo che trascorro anche lunghi periodi senza scrivere nulla, ma poi…qualche frammento di mondo mi trafigge il cuore e…devo imprimere quello stato d’animo sulla carta. Infatti la maggior parte delle poesie che scrivo riguardano fatti che, in un modo o nell’altro mi hanno colpito…per esempio, una poesia è nata qualche anno fa stavo guardando tranquillamente una gara delle Olimpiadi, e, improvvisamente, è iniziata un’edizione speciale del tg in cui annunciavano la morte di Fabrizio Quattrocchi e le sue ultime parole prima che lo uccidessero:  “ Vi faccio vedere io come muore un italiano!”…era un avvenimento che mi aveva estremamente commosso, e così da quelle emozioni sono nati versi in cui esprimevo tutto il mio desiderio che il fiume della solidarietà tra i popoli tornasse di nuovo a bagnare tutte le terre di questo mondo (ma non ve la riporto, perché far leggere a qualcuno una poesia scritta da te è come mettere nudo la propria anima), oppure un’altra è nata subito dopo aver visto tre anni fa un film su Anna Frank e rimanendo impressionata dal fatto che una ragazza della mia età avesse potuto passare dal godere di tutti i comodi a cui siamo abituati al venir catapultata in un inferno come quello…e questa l’ho anche riportata sul blog…non vi sentite onorati? Un’altra è germogliata osservando la Via Crucis in televisione e tentando di capire il vero significato della Pasqua per tutti gli uomini, non solo cristiani;  un’altra ancora l’ho scritta quando abbiamo vinto i Mondiali, era come avere una gioia incontenibile e sentirsi per un istante un  tutt’uno con tutti gli italiani che stavano festeggiando.

Ma altre nascono semplicemente da momenti di malinconia, nostalgia  ordinari (e sinceramente, sono quelle che rileggo di meno, perché è come riviverli un’altra volta), oppure da eventi normali che però mi rendono felice (per esempio quando nevica a Milano). Non so se le mie poesie sono belle o brutte, emozionanti o pallose, so solo che sono una parte di me, forse la parte più bambina, forse la parte più saggia.

E che dire quando leggo poesie di Pablo Neruda? Mi fanno semplicemente sognare. Da “ Due amanti felici” a “Ode alla vita”, da “ Lettera lungo la strada” a “Ode al giorno”, da “Poesia” a  “Ode alla luna”.  

Ma anche Nazim Hikmet, Gabriel Garcia Lorça, Leopardi, Ungaretti, Kalhil Gibran, Emily Dickinson, Edgar Lee Masters, Alda Merini mi fanno spesso emozionare…beh, anche Anonimo ha fatto delle opere mica male…

E concludo con quello che Pablo Neruda ha scritto sulla poesia, rubandomi le parole…

E fu a quell’età…

Venne la poesia a cercarmi.

Non so, non so da dove uscì,

da quale inverno o fiume.

Non so come né quando,

no, non erano voci,

non erano parole, né silenzio,

ma da una strada mi chiamava,

dai rami della notte,

all’improvviso tra gli altri,

tra fuochi violenti

o mentre rincasavo solo,

era lì senza volto

e mi toccava.

Io non sapevo che cosa dire, la mia bocca

non sapeva

chiamare per nome,

i miei occhi erano ciechi,

e qualcosa pulsava nella mia anima,

febbre o ali perdute,

e mi formai da solo,

decifrando

quella bruciatura,

e scrissi il primo verso vago,

vago, senza corpo, pura

sciocchezza,

pura saggezza

di colui che nulla sa,

e vidi all’improvviso

il cielo

sgranato

e aperto,

pianeti,

piantagioni palpitanti,

l’ombra trafitta,

crivellata

da frecce, fuoco e fiori,

la notte travolgente, l’universo.

E io, minimo essere,

ebbro del grande vuoto

costellato,

a somiglianza, a immagine

del mistero,

mi sentii parte pura

dell’abisso,

ruotai insieme alle stelle,

e il mio cuore si distese nel vento.

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LA MIA MUSICA – Toto Cutugno

TEST BELLISSIMO SULLE CANZONI…

 

Premessa: ho scritto le prime canzoni che mi sono venute in mente, ma in realtà ci sarebbero decine di canzoni che mi piacciono adatte ad ogni domanda…

1) Quella che vorresti aver scritto tu:

BLOWING IN THE WIND – Bob Dylan

2) Quella che vorresti fosse stata scritta per te:

YOUR SONG – Elton Jhon

3) Quella che ti fa venire in mente la tua infanzia:

MY HEART WILL GO ON- Celine Dion
4) Quella che ti fa venire in mente la tua adolescenza:

INFINITO –  Raf
5) Quella che ti fa venire in mente un "ex" amante:

BEAUTIFUL – James Blunt
6) Quella con cui vorresti svegliarti:

WHAT’S MY AGE AGAIN – Blink 182
7) Quella che vorresti quando pensi a qualcuno che ti manca :

FAR AWAY – Nichelback
8) Quella da suonare con gli amici sulla spiaggia:

CERTE NOTTI – Ligabue

9) Quella che ti fa venire voglia di ballare:

UMBRELLA – Rihanna

10) Quella che non vuoi sentire mai più:

10 RAGAZZE PER ME –  Battisti

11) Quella che odiavi ma adesso ami:

ESTATE – Negramaro
12) Quella che vorresti al tuo matrimonio:

PIU’ BELLA COSA – Eros Ramazzotti

13) Quella che vorresti al tuo funerale:

HOW TO SAVE A LIFE  – The Fray
14) Quella che descrive perfettamente un momento della tua vita:

UNTITLED– Simple Plan

15) Quella che ami dei tuoi genitori:

I GIARDINI DI MARZO – Lucio Battisti
16) Quella che piace ai tuoi genitori nella tua collezione:

NON ME LO SO SPIEGARE – Tiziano Ferro
17) Quella che non conosceresti se non fosse per un tuo amico:

FAVOLA – Modà

18) Quella che ti fa venire in mente la prima cotta:

WANNA BE – Spice Girls

19) Quella che ti fa pensare alla solitudine:

THE SCIENTIST – Coldplay
20) Quella per quando sei incazzato:

 NUMB – Linkin Park

21) Quella da ascoltare sfogliando foto:

PICTURES OF YOU – The Last Goodbye
22) Quella con il miglior inizio:

IRIS – Goo Goo Dolls

23) Quella del primo incontro con una persona che ti piace:

LA DESCRIZIONE DI UN ATTIMO – Tiromancino

24) Quella più triste:

MY IMMORTAL – Evanescence
25) Quella che ascolti quando sembra che tutto vada male:

SUPERMAN – Five for Fighting

26) Quella che ti fa pensare al mare:

DOMO MIA – Eros Ramazzotti e Tazenda
27) Quella più brutta che hai in casa:

ASEREJE – Las Ketchup

28) Quella che ti estranea dalla realtà :

SOMEWHERE OVER THE RAINBOW – Israel Kamakawiwo’ole ( quella di “50 volte il primo bacio” per intenderci)
29) Quella che ti fa pensare a un telefilm:

I DON’T WANNA WAIT – Paula Cole
30) La miglior cover:

 KNOCKIN ON HEAVEN’S DOOR – Guns N’ Roses
31) Quella da ascoltare in macchina dopo una serata con gli amici:

SAVE TONIGHT – Eagle Eye Cherry

32) Quella che ascolteresti mentre sei nello spazio e si sgancia il cordone che ti lega alla navicella:

DAMMI UNA LAMETTA CHE MI TAGLIO LE VENE
33) Quella con cui sostituiresti "WE ARE THE CHAMPIONS”:

NON SI PUO’ SOSTITUIRLA!!!!
34)Quella che trasmette + ottimismo:

WALK OF LIFE – Dire Straits
35) Quella che ti fa più paura al buio:

la sigla di X-Files (vi dico solo che Osva ce l’aveva come suoneria e una sera d’inverno è suonata mentre ero da sola nella macchina parcheggiata in un vicolo buio..mi son presa uno spavento!)

36) Quella da cantare sotto la doccia:

IL CERCHIO DELLA VITA – Ivana Spagna
37) Quella col miglior duetto:

VIVO PER LEI – Giorgia e Boccelli

38) Quella che ti è stata dedicata:

HO MESSO VIA – Ligabue

39) Quella da ascoltare per rilassarti sul letto:

FIELDS OF GOLD – Eva Cassidy
40) Quella da dedicare a una persona scomparsa:

 HEAR YOU ME – Jimmy eat the world
41) Quella migliore di un musical:

MEMORY – Cats

42) Quella dedicata a qualcuno che ti ha ferito:

 HOW – Lisa Loeb

43) Quella da ascoltare dopo una bella giornata:

WONDERFUL LIFE – Zucchero
41) Quella migliore di Natale:

SO THIS IS CHRISTMAS –  Jhon Lennon
42) Il peggior cantante di tutti i tempi:

GIGI D’ALESSIO
43) Il peggior gruppo di tutti i tempi:

I RAGAZZI ITALIANI

44) La peggior canzone di tutti i tempi:

SUPERCAFONE – Piotta
45) Il miglior cantante/gruppo di sempre:

BATTISTI / BEATLES

46) La canzone che stai ascoltando in questo momento:

DANCING IN THE MOONLIGHT – Toploader

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HIGH SCHOOL – Off by One

Qualche giorno fa sono tornata dopo più di due anni sulla 702…la 702, il pullman che io, la Lucia e Davide abbiamo preso per 5 anni per tornare da scuola (e la Lucia e Davide anche per andare)…e il viaggio che ho fatto è stato in realtà come un viaggio nel passato…
Il liceo…quante risate e quante cavolate che ho fatto…ci sarebbero milioni di cose da ricordare…
Quando abbiamo fatto il pupazzo di Valentinis unendo i vestiti che Fonta e Marci usavano per venire in moto quando pioveva, i guanti, gli occhiali,e il libro e il prof se n’è accorto solo a fine lezione che non era lui,  quando nascondevamo il bastone per tirare giù la lavagna luminosa al Gatto, quando abbiamo visto la Capone a “Che tempo che fa” come esperta di Lady Oscar e le abbiam fatto trovare delle domande  nostre sulla lavagna, le conversazioni tra Chicco e Fuma sulla storia (e quella con la  Bianchi ve la ricordate?”Ma credi forse di avere una laurea in Storia, Fumagalli?”), i film sanguinolenti e guerreschi di Chicco, dove se almeno due teste non venivano mozzate per lui non era un film educativo, le giustificazioni che ci siamo giocati tutti con Favale nell’ultimo anno(“Mi giustifico.”…"Ti sei già giustificato l’altra volta!”.."Ah, allora non esco.” E via sfilze di 4 ad almeno 10 persone a lezione!), i tempi di Leonardo e Leonarda, con gli infiniti intervalli che passava in bagno a telefono, le lotterie missionarie, in cui pregavi ogni volta che non avessi vinto se no ti toccava scendere dalle gradinate in palestra con gli occhi di tutti fissati su di te (ma mi ricorderò sempre la confezione di Pinot Grigio vinto dalla Lucy in terza) o in cui era matematico che milanista vincesse la maglia dell’Inter e viceversa, Mazzola che alla prima lezione inciampa nello scalino e lo distrugge (e amomenti si distrugge lui, le gite  a Monaco,  Roma e Firenze (l’unica in cui sono partita e ritornata senza febbre), i campi scuola (…), la faccia di Caputo quando ogni pomeriggio chiedevamo un’aula per studiare in gruppo e lui ogni volta s’arrabbiava:”Ve l’ho detto milioni di volte…mi dovete avvisare il giorno prima se volete fermarvi!!!E ora dove vi metto???” ma poi un buco ce lo trovava sempre, Don Rossano che ogni volta che c’era il Derby e vinceva il Milan si presentava all’ingresso con la sciarpa del Milan dicendo agli interisti: "Avete visto che partita, ieri?”, Astrolabio e le ore passate a stamparlo e rilegarlo…(ma secondo voi almeno in uno c’erano le pagine pinzate in modo giusto?), i cambi dell’ora passati a guardare  le finestre delle aule che davano sul corridoio cercando d’incontrare gli sguardi dei ragazzi che ci piacevano…
La volta in cui durante la lezione di matematica ho disegnato al bambino angelico della confezione delle barrette Kinder i baffetti, la verruca sul naso, le sopracciglia foltissime e le corna e mi sono girata di fianco facendolo vedere al mio compagno di banco, Marci, dicendo:”Così è più bello!”, non essendomi accorta che la Capone era di fianco che mi stava fissando fin dall’inizio della mia opera e mi ha guardata sconsolata, fulminandomi… oppure tutte le volte che la Garattoni voleva interrogare Roby perché ogni volta si sbagliava e segnava il suo voto a Manzo, che giustamente, non veniva mai interrogato, gli intervalli con il mitico “Circolo delle vecchiette”, tutte con il tè in mano davanti alle macchinette, i 1000 metri (in cui almeno un mese prima scendevo nel mio giardino a correre in cerchio attorno alla siepe come una deficiente per allenarmi…e poi ogni volta peggioravo il mio tempo), quando in prima ho spento la luce in aula Nogheredo durante il buongiorno, la Zoccarato che si esaltava a dire “signorina Signorini”, le verifiche di geografia in inglese, Gatto che andava in giro sempre con il cappuccio al contrario, i temi, in cui mi divertivo a correggere anche le brutte delle persone attorno a me, le simulazioni di terza prova in cui qualcuno aveva preso 1/15, le verifiche teoriche di educazione Fisica con Annoni e i voti in negativo (Christian aveva preso -1/3 mi ricordo ancora…io son riuscita a prendere 2 e ¾…il mio unico debito nei 5 anni!), i miei ritardi (in terza sono arrivata a 38, tutta colpa del "traffico molto intenso" , cioè del fatto che mi ero svegliata in ritardo…con Favale che mi minacciava sempre che avrei dovuto recuperare le ore, ma non me l’ha mai fatto fare…), il 5 politico a tutti della Brambini perché non avevamo pulito abbastanza bene il laboratorio, la festa della scuola con il calcio saponato…
La volta in cui  Piove ha mozzato la testa al peluche di Gerva (assassino!), gli sguardi languidi che si lanciavano Cobra e Brambo, la focaccia al salame del bar, i ritiri spirituali a Como (che belli!), la lotta per ottenere il banco in mezzo quando eravamo io, Dodi, e Marci ai banchi di fronte alla cattedra, la barzelletta di Squiz in prima (“sembra che qualcuno abbia cagato in una pineta!”) in cui nessuno aveva riso, le feste di Natale a casa della Fra, con i famosi biscotti fallici di Marci, io che passavo ogni ora a ripassare la materia dell’ora dopo, la festa a casa di Mario in cui c’era anche Malfettano che si era ubriacato (ma chi l’aveva invitato? Che poi mi ricordo che aveva detto:” Tu assomigli proprio alla mia ex ragazza, Federica…”), oppure quando Fuma in un impeto di coraggio e ubriachezza durante la gita a Firenze aveva detto alla Lucia “tu sei la donna della mia vita…”,oppure quando durante i pranzi e le cene dei ritiri si finiva sempre a parlare dei disturbi intestinali di Squiz…
Oppure quando sono riuscita a prendere nelle due verifiche di chimica sulla stessa cosa che ci ha ridato insieme(avevam fatto il secondo senza sapere il voto del primo) 3 e 10, per fortuna in quest’ordine, le corse mie, di Davide e della Lucia per non perdere quella maledetta 702 che passava aqlle 13.35 mentre noi uscivam alle 13.33, la mensa squisita con sempre le patatine e spesso la pizza, quando Favale ha letto durante un buongiorno in palestrina il mio articolo di Astrolabio su Pantani, il pomeriggio in seconda in cui Don Marco ci aveva portato a scegliere le castagne per la festa di don Bosco del giorno dopo, il corso di spagnolo di Leonardo durato una lezione,  il corso di pattinaggio al Palasesto (e unico 8 e mezzo della mia vita in educazione Fisica!), il kiwi bruciato nel laboratorio di biologia che ha fatto una puzza assurda, gli esperimenti di Fisica che non venivano mai a nessuno, nemmeno a Favale, oppure quando Velentinis  si arrabbiava da matti perché prendeva 9 invece che 10, il giorno in cui c’era stato il terremoto e Galbiati per tranquillizzarci dopo l’emergenza s’era messo a parlarci della Sindone (tanto per cambiare…), le battaglie di neve in cui ero l’unica ragazza che giocava (e qui esce il mio animo da maschiaccio…), il bagnoschiuma al gusto di caramelline di bosco rovesciato sul letto di don Mariano durante il camposcuola di quinta, Bonfa che per natale mi ha regalato uno sbianchetto e una matita perché glieli chiedevo sempre, don Mariano che s’incacchia perché vola una mosca e guarda il soffitto dicendo:”Signori…”, Sala e le sue fissazioni contro Berlusconi, i pomeriggi prima delle verifiche d’ Informatica trascorse con la Lucy, la Ro e Roby (il nostro salvatore!) a costruire vettori, la leggenda (o verità?) di don X –per scaramanzia non dico il nome- mena sfiga e in effetti l’unico incidente che abbiamo fatto con il pullman  è stato quando la mattina era venuto per benedire il viaggio…
O ancora la Lucy  che in terza indicando il tipo che piace alla Meg urla: "E’lui? Ma che ciospo!” facendosi sentire, le mie verifiche di filosofia in cui m’inventavo tutto e prendevo 9, le pizzate, quando siamo andate a vedere i biglietti della lotteria al Centro Sarca, Bonfa&Bonfa che erano diventati migliori amici o per meglio dire, migliori compagni di canne, le verifiche d’Informatica in cui ci scrivevamo tutti sul foglio a protocollo le procedure e una volta la Perini m’aveva quasi sgamato perché quando mi ero accorta che stava passando a controllare i fogli mi ero messa a cancellarle in fretta e furia, non ricordandomi di avere il banco sfigato traballante,  Moio, mio secondo compagno di banco dopo Bronco, che mi cantava sempre:”Il triangolo no, non l’avevo considerato”, il Natalino di prima passato con il sacco a pelo in palestra io, la Meg, la Ro e la Marta, seminando le caramelle al melone per tutta la palestra, i pranzi passati al Pizza OK davanti a scuola, i giorni dell pagelle trimestrali, in cui dovevamo partecipare tutti, genitori e allievi, alla riunione nell’auditorium…e per finire l’ultimo giorno di quinta, il 1 giugno, trascorso al ritiro spirituale di tutte le quinte a Torino (che malinconia!)…
Queste sono solo alcune delle tantissime cose che mi ricordo e che mi fanno ancora sorridere ripensandoci…
Un po’ mi dispiace ritornare al liceo e scoprire che molti dei prof che avevamo hanno cambiato scuola (eh certo, ce ne siamo andati noi, hanno perso la motivazione…) e che la maggior parte degli allievi di adesso sono viziati e superficiali, che non aderiscono più a quelle iniziative come i campiscuola o i ritiri che aiutano ad unire prof e allievi e soprattutto gli allievi tra loro, che non vedono più queste esperienze come opportunità per maturare e riflettere ma come “Che palle!Allora è meglio che me ne sto a casa!”…mi sembra di parlare da vecchia che osserva i giovani, aiuto!
Per questo mi rendo conto di quanto io sia stata fortunata…ieri un mio amico si stupiva del fatto che tutte le persone che conosce che sono state nella 5 sct B dicono che ritornerebbero indietro volentieri e che quelli sono stati anni stupendi…
Forse non l’ho mai fatto, ma vorrei ringraziarvi tutti per quei 5 anni, sì, proprio tutti…perché, sebbene a volte mi sia anche arrabbiata per cose che avete detto o fatto, quei 5 anni mi hanno aiutato a crescere e a diventare la persona che sono. Mi hanno aiutato a vedere il lato comico delle cose, a difendermi, a credere in me stessa, a sorridere entrando in una scuola, qualsiasi essa sia..hanno ragione i nostri prof quando dicono che una 5 sct B come la nostra non si ripeterà mai più, noi siamo stati unici…noi siamo stati mitici…
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11 SEPTEMBER – After Classes

 

11 settembre…

Pensate quando uno dei nostri nipoti ci ripeterà la lezione di storia per il giorno dopo… “E poi l’11 settembre l’America venne attaccata dai terroristi”… Beh, noi potremmo confidargli:”Lo sai che la nonna ha assistito in televisione a tutto quello che successe quel giorno?”…e allora inizieremo a raccontargli…

Quello era il mio primo giorno di scuola di prima liceo, l’11 settembre 2001…quel giorno avevo conosciuto il mio compagno di banco Ronco, i due storditi davanti a me  che fin dal primo giorno avevano litigato (la Paola ed Edo), un professore d’Italiano molto simpatico di nome Malfettano (ma quella di Malfettano, tesoro mio, è una storia che ti racconterò quando sarai un po’ più grande…), tutti i ragazzi le ragazze che, io non sapevo ancora, sarebbero rimasti i miei  migliori amici per anni…insomma avevo fatto i miei primi passi nel nuovo mondo della scuola salesiana…ritornai a casa con borse piene di libri pesanti (com’era tradizione da noi il primo giorno dato che i libri li prenotava la scuola in una libreria di Sesto) e il libretto, che ancora non sapevo bene a cosa servisse…

Ero contenta, carica, entusiasta per questa nuova avventura che mi aspettava…

 

Ovviamente dopo pranzo mia mamma insistette per ricoprire tutti i libri perché, si sa, poi altrimenti si rovinano, e… non vogliamo fare brutta figura proprio il primo anno di liceo, vero? Tuttavia dato che non avevo molta esperienza nell’arduo e difficile lavoro di ricopertura (e dato che mi aspettavano almeno 30 libri!), costrinsi mio fratello e mia mamma a restare con me sul tavolo del soggiorno ad aiutarmi, proprio quello davanti al quale si trova la tv più grande della casa…

Di solito lasciavamo il volume basso se stavamo chiacchierando, e così facemmo anche quella volta…Ma a un certo punto, girandomi, vidi la sigla dell’Edizione Straordinaria e così alzai subito il volume, ancora prima che finisse (non so voi, ma io provo una curiosità quasi morbosa ogni volta che appare la sigla dell’Edizione Straordinaria).

 

E così mi ritrovai davanti agli occhi le immagini che hai ben visto in ogni libro e in ogni documentario, dal primo aereo al secondo, fino al crollo delle due torri, al  Pentagono distrutto, agli eroi del volo 193 caduto in Pennsylvania , di cui avrai visto anche il film…”

"Ma non ti voglio parlare di quello che successe, perché l’avrai studiato e visto in televisione decine di volte…ti voglio parlare di come si sentirono le persone che ascolatarono in diretta quelle notizie così tragiche, e, soprattutto, di come mi sentii io, una tredicenne che fino ad allora ne sapeva ben poco, o forse è meglio dire nulla, di cellule terroristiche, talebani, Osama Bin Laden…una ragazzina che non aveva mai visto uomini e donne che si buttavano dall’80 esimo piano di un grattacielo poiché il piano sotto di loro era pieno di fumo e fuoco…persone che non avevano più speranza e ormai sceglievano solo il modo di morire,se bruciare o cadere…"

"Perché devi capire, tesoro mio, che le persone che avevano un’età tale per capire cosa stava succedendo, sono vissute per anni nell’11 settembre., nella paura che si ripetesse.

Non hai idea del brivido che mi percosse per tutto quel pomeriggio e i giorni seguenti…l’insicurezza, l’inquietudine,l’impotenza, il terrore, erano gli unici sentimenti che il cuore riusciva a provare…parte della mia innocenza, ingenuità, fiducia nella bontà del genere umano, si spezzarono quel giorno.

Ma anche la mia concezione di “straniero”, e soprattutto, di “musulmano”, cambiarono completamente a partire da quel giorno, sebbene questo non sia corretto perché la maggior parte dei musulmani non sono terroristi (anche se vale il contrario)…da quel momento, involontariamente, inconsciamente, evocò un senso di paura, sospetto, diffidenza, che tuttora persiste."

"America sotto attacco. America colpita nel profondo del suo cuore, una ferita incancellabile inguaribile…e allora tutti si chiesero:”Ma se persino l’America, la più forte e ricca nazione del mondo è così tanto vulnerabile…noi cosa siamo? Anche perché Bin Laden nei mesi successivi nominò spesso nei suoi comunicati l’Italia come uno dei suoi prossimi bersagli, per cui ti lascio immaginare l’angoscia del periodo seguente…ma poi per fortuna la sua minaccia non diventò mai realtà (e speriamo che a questo punto del mio post la storia mi dia ragione…)”

"E vuoi sapere qual è la cosa buffa? Che in quello stato d’incertezza, di panico, di caos generale, nel terrore che quello fosse l’inizio di un’era devastante, mi ricordo di aver pensato che ero contenta di essermi iscritta proprio ai Salesiani, perché avrebbero protetto me e le persone che amavo, dato il loro legame così stretto con il Signore più potente che c’è  (ah, per i berlusconiani… non mi riferisco  al legame di Don Gabriele con Berlusconi, neh?).

Quello che tutti imparammo comunque in quei giorni è che purtroppo quando meno te l’aspetti può succedere qualcosa che cambia il mondo, e l’intero decorso della storia…

Il problema di fondo è sempre lo stesso, tesoro mio…che non esisteva un’etica fuori dalla religione…per questi uomini non esisteva un Bene e un Male oggettivo, per loro il bene  e il male lo decideva Dio, o meglio, lo decidevano loro nella misura in cui davano la loro interpretazione dei versi del Corano, traducendoli con parole che nessun Dio, se davvero è il creatore di tutti gli uomini, dovrebbe mai pronunciare…uccidi gli infedeli…

Sentirai spesso dire che Marx sosteneva che “la religione è l’oppio dei popoli”…ma  non è proprio così a mio parere…la religione è l’oppio dei fanatici…

 

E volete sapere qual è la mia speranza alla fine di questo dialogo tra me e mia nipote fra decine di anni? Che la nonna finalmente possa dire: “Però vedi, amore mio, adesso il mondo è cambiato e cose come l’11 settembre non possono più accadere. Ora l’era dell’11 settembre e dei terroristi islamici è finita. Il male è stato in parte sradicato e, speriamo ancora per molto, l’umanità continui a vivere nell’atmosfera di pace e solidarietà che ha caratterizzato gli ultimi anni…”

 

 

PS questo intervento era dedicato all’11 settembre, e quando ho iniziato a scriverlo era ancora l’11, ma purtroppo mi sono lasciata trasportare così tanto dalle emozioni e dai ricordi che ho finito per per scriverlo sul 12…

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DEAR WORLD – Ronnie Tober

"Se premono quel bottone il pianeta rischia di saltare in aria". L’allarme arriva da un gruppo di ricercatori europei secondo cui l’esperimento che prenderà avvio il 10 settembre presso il Centro Ricerche Nucleari (Cern) di Ginevra è ad altissimo coefficiente di pericolo. Nella città elvetica, sepolto a un centinaio di metri sotto il confine tra Francia e Svizzera, si trova il  Large hadron collider, ovvero "Grande collisionatore di adroni", il più grande acceleratore e frullatore di particelle mai creato che, generando temperature di più di un trilione di gradi centigradi, dovrebbe simulare l’evento che ha accompagnato la nascita dell’universo.

Ma alcuni studiosi hanno fatto ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani perché secondo loro l’esperimento potrebbe produrre un buco nero che inghiottirà la Terra.

Il progetto, costato 4 miliardi di dollari e 14 anni di lavoro, è stato finanziato dagli Stati Uniti e da venti Paesi europei e dovrebbe ricreare le condizioni del nostro universo una frazione di secondo dopo il Big Bang.
La teoria del Big Bang identifica l’ipotetico "punto" nel quale iniziò l’espansione dell’universo, quando in un’era primordiale, la sua materia era così calda e densa da impedire alla luce di propagarsi liberamente nello spazio.
"Abbiamo ancora dieci giorni per salvare la terra?", si chiede il Sunday Telegraph, il tabloid britannico che per primo ha riportato la notizia dell’apocalittico test.”

 

Ora, posto che, dato il mio fondato scetticismo (o ottimismo) non penso che la Terra verrà inghiottita da un buco nero  fra 8 giorni…mi stavo comunque chiedendo che cosa buffa ma nel frattempo drammatica sarebbe se succedesse. Tutto scomparirebbe e non rimarrebbe più niente della razza umana, del mondo, e la cosa peggiore è che non ci sarebbe più nessuno in grado di poter ricordare che una volta un animale chiamato “uomo” esisteva davvero.

Sarebbe come se la Terra e la nostra civiltà non fossero mai esistite. Non ci sarebbe più nessuno che potrebbe dire ai ricercatori europei: ”Caxxo, avevate ragione!” o dire a me : “Hai visto, tu brutta mena sfiga che non sei altro, cosa succede quando scrivi post in cui sfidi  gli eventi ad accadere?”…

Sarebbe buffo anche perché significherebbe che lo scopo della nostra civiltà sarebbe stato quello di creare tecnologie così spaventosamente potenti da distruggerla. O vorrebbe dire che 14 anni di lavoro avrebbero cancellato qualcosa che ha 6 miliardi di anni…

Provate a pensare, tutta la natura, tutte le persone, tutte le invenzioni, tutte le musiche, tutte le opere, tutte le costruzioni, tutti gli sforzi dell’uomo, tutte le guerre, tutti gli amori, tutto di tutto annientato in un solo istante per la brama di sapere di un gruppo di Stati….sarebbe assurdo, non credete?

 

Noi pensiamo sempre all’eventualità della nostra morte, ma mai alla possibilità della scomparsa di tutto il mondo…e noi esseri umani in un caso simile che traccia avremmo lasciato nella storia dell’Universo? E poi…ma gli astronauti nello spazio si salverebbero? E se io fossi buddhista e mi volessi reincarnare…mi reincarnerei in un extraterrestre? 

 E la targhetta attaccata da Armstrong sulla Luna continuerebbe ad esistere ? (Così che qualche alieno sbarcato sulla Luna , fra qualche millennio di anni, se riuscirà a decifrare il linguaggio umano, potrà leggere che: “« Qui, uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, Luglio 1969 DC
Siamo venuti in pace, per tutta l’umanità. »).

Il pianeta Terra, il mio caro pianeta Terra. A volte mi lamento delle cose che vi accadono, delle disgrazie, delle catastrofi naturali, oppure delle persone che vi regnano, o degli uomini stessi che a volte si comportano peggio di bestie…

Ma tutto sommato mi sono affezionata a questo prezioso mondo, alle sue albe, ai suoi tramonti, agli animali, all’acqua in tutte le sue forme, agli alberi, ai fiori, alle piante, alle montagne, alle case, alle comodità create dall’uomo e a quelle non ancora inventate, ma soprattutto…agli esseri umani.

Così complicati, ma a volte così semplici, così forti, ma a volte così fragili, così frenetici ma a volte così immobili, così morali ma volte così crudeli, così egoisti ma volte così generosi, così profondi ma volte così insensibili,  così liberi ma spesso così prigionieri, così determinati e decisi, ma in realtà così tanto sperduti, così pieni di vizi, ma così ricchi di potenzialità…

In fondo sono fiera di essere una terrestre, e, nonostante a volte gli esseri umani mi sorprendano in negativo, sono orgogliosa anche di essere umana.

Dunque non mi rimane altro che sperare  che non avesse ragione Sheakspeare quando scriveva:

“Il nostro gioco e’ finito. Gli attori, come dissi, erano spiriti, e scomparvero nell’aria leggera. Come l’opera effimera del mio miraggio, dilegueranno le torri che salgono su alle nubi, gli splendidi palazzi, i templi solenni, la terra immensa e quello che contiene; e
come la labile finzione, lentamente ora svanita, non lasceranno orma.

D’altronde noi siamo di natura uguale ai sogni.

Arrivederci al 10 settembre!

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NOSTALGIA – Valley’s EVe

Sapete qual è la parte peggiore di una vacanza? Il VIAGGIO DI RITORNO…Soprattutto se durante quel viaggio vi siete divertiti, avete costruito legami con persone e cose, avete creato nel vostro cuore ricordi indelebili o avete conosciuto ragazzi altrettanto incancellabili.
Il viaggio di ritorno è in questi casi qualcosa di insopportabile, un calvario, perché ad ogni passo, ad ogni chilometro percorso,  avvertite che il filo sottile che vi lega a quelle persone o a quei luoghi si assottiglia sempre di più…e allora vorreste solo fermare l’auto e tornare indietro  e trascorrere ancora qualche giorno lì, perché sentite che non vi è stato concesso abbastanza tempo. Però forse sarebbe ancora peggio, perché vi affezionereste ancora di più e poi soffrireste il doppio all’idea di ripartire.
E poi arrivate quasi a un paradosso…A volte quasi desiderate una vacanza che non vi è piaciuta, così che non vedendo l’ora di tornare, non soffrireste così tanto non appena finisce.
Essere costretti a vedere che ci si allontana sempre di più dal luogo in cui la vostra anima è rimasta…perché è questo il problema del viaggio di ritorno: avere l’anima, il cuore, la mente in un luogo della Terra e il corpo imprigionato in un altro. E ci vuole un po’ prima che l’anima si ricongiunga al corpo…e quel vuoto che si sente in mezzo al petto quando qualcosa di bello è finito, quando si viene sopraffatti dalla nostalgia, è proprio questo…è l’anima bloccata in un tempo e in un luogo diverso da quello attuale. E’ lì che il nostro cuore aspetta, in attesa che la razionalità, la speranza, la determinazione, il coraggio, lo vadano a liberare dalle catene del passato. Spero che la mia speranza e la mia razionalità si sveglino presto e vadano alla ricerca della mia anima e del mio cuore in montagna, altrimenti mi toccherà rimanere  preda della nostalgia e della malinconia ancora per un un pò…
In più si aggiunge il fatto che oltre alle persone che hanno reso speciale quest’ultima vacanza, il luogo in cui si è svolta è da anni al centro del mio cuore…Madonna di Campiglio…proprio oggi leggevo un articolo sul Corriere a proposito delle Dolomiti, ve ne riporterò alcune parti per farvi capire cos’è per me la montagna, e in particolare questa località, di cui ormai conosco come le mie tasche sia la natura circostante che la città stessa (da quest’anno conosco pure le discoteche e i pub!)…
Cos’è la montagna? Stabilità, immutabilità, purezza, elevazione, centro del’asse del mondo, dimora degli dei. Dolomiti, rigurgito del mare in uno sforzo ciclopico di fuoco, vapore e materia. Condensa del pensiero di Dio, limite e libertà di orizzonti più vasti, confine tra la voglia errabonda dell’anima e la prepotenza del cielo, raggio di  sole pietrificato, luogo di tramonti rosa su monti pallidi.
La conquista delle Dolomiti, come ogni altra montagna, è per l’uomo la più eccelsa delle sfide perché la montagna è una divinità assoluta alla quale sacrificare la propria fatica, ma anche laboratorio nel quale leggere  il proprio corpo e la propria anima, i segni della memoria, le rughe del tempo e il sogno dell’eternità. Il fascino della conquista, del possesso, la sfida, la forza di riprendere ancora una volta il viaggio, terribile e stupendo…la montagna che tocca il cielo e si perde negli abissi…capacità di sradicarsi dalla fissità di un orizzonte, di tracciare altre mappe, altre vie, altre figure che abitano il mondo e l’avventura, di trovare i mezzi per superare “le sette montagne di vetro”, metafora dei propri confini, di tutte le montagne e soprattutto delle Dolomiti, i Monti Pallidi dei sogni e dei desideri.
Sono state vacanze strane quelle di quest’estate…Mi aspettavo che un viaggio fosse all’insegna del divertimento e invece è stato piuttosto rilassante..e pensavo che l’ altro viaggio fosse rilassante e invece è stato all’insegna del divertimento…cosa mi è rimasto? Voglia di vivere, di amare,e soprattutto,  di conoscere cose e persone nuove, perché  anche se stabilire legami a volte è doloroso quando ci si deve lasciare, vale sempre la pena di viaggiare e affezionarsi agli altri, perché solo così si può crescere e non avere rimpianti.
Guarda caso una canzone che sto ascoltando adesso dice proprio: “Sai che un giorno io ti rincontrerò…”
PS insieme a un pezzo della mia anima se n’è andata anche la mia voglia di studiare…help!

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SUMMER SMILE – Ragfair

 
Eccomi qui, dopo qualche mese, a riscrivere sul mio blog. Non so perché è trascorso così tanto tempo, quasi tre mesi, dal mio ultimo intervento..forse non ho avuto tempo, non ho avuto cose interessanti da dire, no…forse era che volevo lasciare un velo di solennità a far da cornice al mio ultimo post.
Scrivere subito dopo avrebbe potuto significare che le nostre vite sarebbero andati avanti con o senza quell’evento drammatico, che le cose sarebbero state uguali a prima, che la vita, come un fiume in piena, sarebbe ricominciata frenetica e veloce come prima. Oggi posso affermare che la vita è ricominciata, la fiumana del progresso di Verga ci ha travolto, ma non ho dimenticato…no, la sua morte ha dato ancora più significato alla vita, è come se mi sentissi in dovere di vivere anche per chi non può, e allora ogni istante diventa sempre più importante, magico, vitale.
Quest’anno è stato abbastanza difficile, sono accaduti avvenimenti che mi hanno profondamente scosso e spaventato…l’incendio al villaggio sul Gargano, l’incidente d’auto a fine agosto, la morte della mia ultima nonna, un problema di salute di mia mamma che poi per fortuna si è risolto bene, la perdita di un  vecchio amico in un modo sconvolgente…
Per fortuna sono avvenuti altri eventi che invece mi hanno resa felice…il matrimonio di mio fratello, , la dimostrazione di stima e d’affetto di amici che credevo persi, i legami di amicizia sempre più stretti con le persone a cui voglio bene, bellissime vacanze invernali in montagna, esami andati bene, un viaggio inaspettato a Barcellona, e la vita in sé. Non voglio fare un discorso retorico, ma quest’anno ho amato la vita così com’è…perché sono fortunata e la maggior parte dei momenti felice, e ho imparato che non tutti possono dire lo stesso delle proprie vite.
Quest’anno ho imparato ad amare me stessa, ho costruito la mia identità, ho imparato  a non far dipendere il giudizio che io ho di me da quello degli altri (”L’unica persona che può impedirti di avere un buon giudizio di te stesso è te stesso.”), perché so chi sono, cosa valgo, cosa sono in grado di fare e cosa invece è fuori dalla mia portata.  Chi lo sa, forse è la fine degli esami, l’inizio dell’ estate, le  aspettative per la vacanza coi miei amici, ma sono felice. Arriva l’estate e con essa arrivano i bagni  in mare, l’abbronzatura, le partite a beach volley, a racchettoni, le gite ai parchi acquatici, le serate con la luce fino alle 21, nuove conoscenze, i gelati all’anguria e alla pesca, le granite al melone (tra l’altro ho scoperto che ci sarà la sagra del Melone vicino a dove andremo noi…;-), i giri di shopping pazzi a Milano (dove la fra riesce a comprare ben 13 capi nello stesso negozio!) o a Monza, i costumi  nuovi e colorati, gli acquazzoni improvvisi ma rinfrescanti, i tormentoni estivi ("Ma non ti scordar mai di me…" vi ricorda qualcosa?)…e poi…oggi sono particolarmente contenta perché…domani si parte!!!
Ci voleva proprio un periodo rilassante dopo un anno come questo, pesante per molti versi, positivo per qualche altro aspetto…Auguro buone vacanze a tutti coloro che partono come me domani, a coloro che partiranno ad agosto, a coloro che hanno già fatto le vacanze, a coloro che quest’anno faranno un sacrificio e rimarranno in città…a tutti voi auspico giorni rilassanti o divertenti, giorni in cui potrete finalmente ritrovare voi stessi, fare una pausa, vedere paesaggi stupendi o anche solo luoghi che già conoscete con nuovi occhi , stare con le persone che amate, fare ciò che volete quando volete, lasciarvi magari alle spalle un periodo faticoso, ripensare a ciò che di bello avete costruito, a quanto siete cresciuti e cambiati, a ciò che avete imparato, e finalmente… trovare il tempo per sorridere. Anche Victor Hugo diceva: "Il sorriso è il sole che scaccia l’inverno dal volto umano"…e io aggiungo:"E fa arrivare l’estate…".
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MAY ANGELS LEAD YOU IN – Jimmy eat the world

Sapete, non so perché, ma c’è una cosa che mi ricordo di Moio che in questi giorni mi è tornata alla mente, forse perché una delle cose che più mi piacevano in lui.
Amava i film e le storie di Don Camillo e Peppone.
Forse mi aveva colpito  perché nel momento in cui l’aveva detto davanti  a tutti in classe e qualcuno l’aveva preso in giro,  io avevo capito molte cose di lui solo con quell’unica  affermazione…
Che era una persona semplice, uno di quelli che, come me, avrebbe sempre sognato d’incontrare un prete come Don Camillo che riusciva a parlare con il crocifisso, e soprattutto, che come me, avrebbe tanto desiderato che i cattivi di ogni storia, come Peppone, si rivelassero alla fine dei buoni con la voce grossa.
 E scommetto che avrebbe tanto voluto che il mondo fosse uguale a quello di Brescello, un mondo in cui tra le difficoltà della vita, le cose vanno per il verso giusto perché l’ universo è capace di mostrare agli uomini quanto siano belli e quanto contino l’onestà e la lealtà, un mondo dove la freschezza del Grande Fiume pulisce l’aria, dove si sente il profumo della terra e della natura, dove uomini di sensibile costituzione spirituale riescono a trionfare.
Però, quando mi è tornata alla mente questa sua passione, non sapevo a cosa mi sarebbe servita. Non sapevo a cosa sarebbe stato utile rimpiangere una delle cose in lui che mi avrebbero resa ancora più triste.
Poi, oggi, guardando il telegiornale, ho capito.
Oggi si festeggia il centenario della nascita di Guareschi, proprio oggi, un giorno dopo che Guareschi ha incontrato Davide, lassù, sopra le nuvole.
Già me li vedo…Guareschi sarà lì che festeggia il centenario della sua nascita e Moio sarà lì che starà ascoltando le infinite storie su Peppone e Don Camillo, estasiato e  affascinato. E magari stasera Fernandel e Gino Cervi faranno una rappresentazione tutta per lui, per accoglierlo nel loro mondo, per rendergli  più facile il distacco da ciò che c’è sotto le nuvole.
E lui sorriderà, di quel sorriso che t’apriva il cuore, finalmente felice dopo un periodo buio e angoscioso…
Addio tenero Moio, sono certa che lassù starai finalmente sorridendo, come sorridevi in molte delle foto fatte insieme a noi…
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POPE JHON PAUL II – Abba

Sapete, non mi ricordavo che proprio oggi 2 aprile, tre anni fa, veniva a mancare una figura così importante…guardando il telegiornale me ne sono ricordata…molti di voi sanno quanto spesso mi senta lontana per idee dalla Chiesa moderna, o quanto a volte sia  avvolta da molti dubbi riguardo all’esistenza di un Dio così potente ma così inerte di fronte alle vicende umane, così misericordioso ma così indifferente…ma mai, e ripeto mai, ho dubbi riguardo alla grandezza di certi uomini, alla loro forza, alla loro misericordia, alla loro generosità, alla loro umiltà, alla loro umanità come vorrei che questo termine fosse inteso da ogni essere umano…e Papa Paolo Giovanni II è stato uno di questi uomini…ed ora mi manca come se fosse stato un nonno che abitava lontano, ma che ogni tanto faceva sentire la sua voce indirizzandomi sulla strada giusta, con la dolcezza ma anche la fermezza e la testardaggine che tutti i nonni hanno…ed è quindi inevitabile non commuoversi davanti alle fotografie della sua vita unite da una melodia che ha accompagnato tutta la sua esistenza …

http://it.youtube.com/watch?v=6tYFaQYfZzU

Vi lascio alcune delle parole che rimarranno per sempre nella mia memoria e che, rilette nei momenti di sconforto o di smarrimento, hanno il potere di ridarmi speranza e un’ indicazione sulla via da seguire, indipendentemente da ogni tipo di difficoltà o problema…

 

Cari amici, vedo in voi le "sentinelle del mattino" in quest’alba del terzo millennio. Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. I diversi messianismi secolarizzati, che hanno tentato di sostituire la speranza cristiana, si sono rivelati veri e propri inferni. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti.
Cari giovani del secolo che inizia, dicendo "sì" a Cristo, voi dite "sì" ad ogni vostro più nobile ideale. Non abbiate paura di affidarvi a Lui. Egli vi guiderà, vi darà la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione”

 

"La ragione e la fede vanno insieme, di pari passo. Perché se la fede vuole fare a meno della ragione si cade nel fondamentalismo e nelle superstizioni.
Ma se la ragione vuole fare a meno della fede ci incamminiamo verso i regimi dittatoriali e assolutisti.”

 

"Non abbiate paura. Aprite le porte a Cristo"
dal suo primo discorso pubblico dopo l’elezione il 16 ottobre 1978.

"Il Papa non può rimanere prigioniero del Vaticano. Io voglio andare da tutti… dai nomadi delle steppe ai monaci e alle suore nei conventi…
voglio attraversare la soglia di ogni casa"
parlando ai giornalisti all’inizio del pontificato.

"No alla guerra! La guerra non è sempre inevitabile. E’ sempre una sconfitta per l’umanità"
ai diplomatici il 13 gennaio 2003, prima della guerra in Iraq.

"Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo! In nome di Dio, possa ogni religione portare sulla terra giustizia e pace, perdono e vita. Amore"
da un discorso in un incontro speciale per la pace ad Assisi nel 2002, dopo gli attentati dell’11 settembre contro gli Stati Uniti.

 

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