11 settembre…
Pensate quando uno dei nostri nipoti ci ripeterà la lezione di storia per il giorno dopo… “E poi l’11 settembre l’America venne attaccata dai terroristi”… Beh, noi potremmo confidargli:”Lo sai che la nonna ha assistito in televisione a tutto quello che successe quel giorno?”…e allora inizieremo a raccontargli…
Quello era il mio primo giorno di scuola di prima liceo, l’11 settembre 2001…quel giorno avevo conosciuto il mio compagno di banco Ronco, i due storditi davanti a me che fin dal primo giorno avevano litigato (la Paola ed Edo), un professore d’Italiano molto simpatico di nome Malfettano (ma quella di Malfettano, tesoro mio, è una storia che ti racconterò quando sarai un po’ più grande…), tutti i ragazzi le ragazze che, io non sapevo ancora, sarebbero rimasti i miei migliori amici per anni…insomma avevo fatto i miei primi passi nel nuovo mondo della scuola salesiana…ritornai a casa con borse piene di libri pesanti (com’era tradizione da noi il primo giorno dato che i libri li prenotava la scuola in una libreria di Sesto) e il libretto, che ancora non sapevo bene a cosa servisse…
Ero contenta, carica, entusiasta per questa nuova avventura che mi aspettava…
Ovviamente dopo pranzo mia mamma insistette per ricoprire tutti i libri perché, si sa, poi altrimenti si rovinano, e… non vogliamo fare brutta figura proprio il primo anno di liceo, vero? Tuttavia dato che non avevo molta esperienza nell’arduo e difficile lavoro di ricopertura (e dato che mi aspettavano almeno 30 libri!), costrinsi mio fratello e mia mamma a restare con me sul tavolo del soggiorno ad aiutarmi, proprio quello davanti al quale si trova la tv più grande della casa…
Di solito lasciavamo il volume basso se stavamo chiacchierando, e così facemmo anche quella volta…Ma a un certo punto, girandomi, vidi la sigla dell’Edizione Straordinaria e così alzai subito il volume, ancora prima che finisse (non so voi, ma io provo una curiosità quasi morbosa ogni volta che appare la sigla dell’Edizione Straordinaria).
E così mi ritrovai davanti agli occhi le immagini che hai ben visto in ogni libro e in ogni documentario, dal primo aereo al secondo, fino al crollo delle due torri, al Pentagono distrutto, agli eroi del volo 193 caduto in Pennsylvania , di cui avrai visto anche il film…”
"Ma non ti voglio parlare di quello che successe, perché l’avrai studiato e visto in televisione decine di volte…ti voglio parlare di come si sentirono le persone che ascolatarono in diretta quelle notizie così tragiche, e, soprattutto, di come mi sentii io, una tredicenne che fino ad allora ne sapeva ben poco, o forse è meglio dire nulla, di cellule terroristiche, talebani, Osama Bin Laden…una ragazzina che non aveva mai visto uomini e donne che si buttavano dall’80 esimo piano di un grattacielo poiché il piano sotto di loro era pieno di fumo e fuoco…persone che non avevano più speranza e ormai sceglievano solo il modo di morire,se bruciare o cadere…"
"Perché devi capire, tesoro mio, che le persone che avevano un’età tale per capire cosa stava succedendo, sono vissute per anni nell’11 settembre., nella paura che si ripetesse.
Non hai idea del brivido che mi percosse per tutto quel pomeriggio e i giorni seguenti…l’insicurezza, l’inquietudine,l’impotenza, il terrore, erano gli unici sentimenti che il cuore riusciva a provare…parte della mia innocenza, ingenuità, fiducia nella bontà del genere umano, si spezzarono quel giorno.
Ma anche la mia concezione di “straniero”, e soprattutto, di “musulmano”, cambiarono completamente a partire da quel giorno, sebbene questo non sia corretto perché la maggior parte dei musulmani non sono terroristi (anche se vale il contrario)…da quel momento, involontariamente, inconsciamente, evocò un senso di paura, sospetto, diffidenza, che tuttora persiste."
"America sotto attacco. America colpita nel profondo del suo cuore, una ferita incancellabile inguaribile…e allora tutti si chiesero:”Ma se persino l’America, la più forte e ricca nazione del mondo è così tanto vulnerabile…noi cosa siamo? Anche perché Bin Laden nei mesi successivi nominò spesso nei suoi comunicati l’Italia come uno dei suoi prossimi bersagli, per cui ti lascio immaginare l’angoscia del periodo seguente…ma poi per fortuna la sua minaccia non diventò mai realtà (e speriamo che a questo punto del mio post la storia mi dia ragione…)”
"E vuoi sapere qual è la cosa buffa? Che in quello stato d’incertezza, di panico, di caos generale, nel terrore che quello fosse l’inizio di un’era devastante, mi ricordo di aver pensato che ero contenta di essermi iscritta proprio ai Salesiani, perché avrebbero protetto me e le persone che amavo, dato il loro legame così stretto con il Signore più potente che c’è (ah, per i berlusconiani… non mi riferisco al legame di Don Gabriele con Berlusconi, neh?).
Quello che tutti imparammo comunque in quei giorni è che purtroppo quando meno te l’aspetti può succedere qualcosa che cambia il mondo, e l’intero decorso della storia…
Il problema di fondo è sempre lo stesso, tesoro mio…che non esisteva un’etica fuori dalla religione…per questi uomini non esisteva un Bene e un Male oggettivo, per loro il bene e il male lo decideva Dio, o meglio, lo decidevano loro nella misura in cui davano la loro interpretazione dei versi del Corano, traducendoli con parole che nessun Dio, se davvero è il creatore di tutti gli uomini, dovrebbe mai pronunciare…uccidi gli infedeli…
Sentirai spesso dire che Marx sosteneva che “la religione è l’oppio dei popoli”…ma non è proprio così a mio parere…la religione è l’oppio dei fanatici…”
E volete sapere qual è la mia speranza alla fine di questo dialogo tra me e mia nipote fra decine di anni? Che la nonna finalmente possa dire: “Però vedi, amore mio, adesso il mondo è cambiato e cose come l’11 settembre non possono più accadere. Ora l’era dell’11 settembre e dei terroristi islamici è finita. Il male è stato in parte sradicato e, speriamo ancora per molto, l’umanità continui a vivere nell’atmosfera di pace e solidarietà che ha caratterizzato gli ultimi anni…”
PS questo intervento era dedicato all’11 settembre, e quando ho iniziato a scriverlo era ancora l’11, ma purtroppo mi sono lasciata trasportare così tanto dalle emozioni e dai ricordi che ho finito per per scriverlo sul 12…